DIREZIONE 4° CIRCOLO Contatore visite SETTIMO T.SE

Dirigente scolastico:  Franca Fiore; Collaboratori: I. Sattin, Vicario: D. Ianchello                                    dove siamo?  consulta la mappa 

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LE NOSTRE IMPRESSIONI SUL “TRENO DELLA MEMORIA”.

Venerdì siamo andati a visitare un vecchio treno su cui venivano portati Ebrei, Zingari, omosessuali, Nazisti, ....

Quando siamo entrati nel primo vagone cerano delle enormi foto in cui illustravano delle persone che venivano buttati via dalle loro case, adulti, bambini, ed anziani.

Più tardi siamo andati alla biblioteca su dove abbiamo conosciuto un ex deportato sopravvissuto alle torture dei “soldati tedeschi”, questa persona ci ha raccontato che era stato diviso dalla sua famiglia e portato nei campi di concentramento a lavorare e a rischiare di essere torturato duramente o ucciso.

(SAMANTHA Z.)

IL TRENO DELLA MEMORIA 

Siamo andati a vedere il treno della memoria, siamo entrati nei vagoni e ci spiegava tutto quello che era successo quando i tedeschi hanno preso gli ebrei e li hanno messi in questi carri,  li hanno portati nei campi di concentramento.Poi dopo che abbiamo visitato tutti i vagoni siamo andati in biblioteca dove c'era un ex deportato dai campi di concentramento e ci ha raccontato che a 14 anni il 9 aprile 1944 lo hanno preso e nel 1945 lo hanno lasciato cioè quando aveva 15anni.Io penso che questa esperienza sia stata molto brutta e che lui se la ricorderà per sempre, e lui è stato molto fortunato perché è sopravvissuto. 

IL TRENO DELLA MEMORIA

Arrivati alla stazione di Settimo ci hanno fatto vedere dei vagoni dove venivano trasportati gli schiavi, c'era puzza di pipì, secondo me perché gli schiavi deportati non potevano uscire allora la facevano li. Un signore ci ha anche raccontato che i deportati scrivevano messaggi brevi su pezzettini di carta e quando passavano in una stazione li buttavano. Appena finita la mostra siamo andati alla Biblioteca Civica dove c'era un signore che era stato portato nei campi di concentramento da quando lui aveva 14 anni per 1 anno dal 1944 al 1945. IL signor Marcello Martini ha risposto a molte domande una di quelle è: DOMANDA quando eravate nei vagoni vi hanno diviso maschi e femmine? RISPOSTA no,eravamo divisi già da prima. Marcello è simpatico,ma dal suo volto non si capiva se era triste o contento. E stata un'esperienza bellissima. 

  

 

IL TRENO DELLA MEMORIA

Un ritorno in un passato tremendo e pauroso, dove tutti vedevano morire altra gente e parenti cari: la 2° Guerra Mondiale.

TAPPA 1: Siamo andati vicino a un carro-treno e un signore ci ha spiegato la via che percorrevano i deportati: “ Su quei trenidella morte c'erano centinaia di persone ammucchiate le une sopra le altre, che soffrivano la fame, la sete, la puzza, il gelo e alcune persone cercavano di scappare dai tetti: alcuni riuscivano nell'impresa, altri morivano o si ferivano gravemente.Venivano deportati oppositori politici, ebrei, omosessuali, testimoni di Geova, negri e gente presa a caso trovata nelle strade...... . “ Poi ci hanno rinchiusi in un vagone e ci hanno fatto sentire la sensazione che si provava con quelle poche e piccole finestrelle.

TAPPA 2: Siamo andati alla biblioteca e abbiamo intervistato un superstite dei lager.

“Durante la guerra ero un ragazzino di 14 anni. Mi portavano via dalla mia patria e dalla mia casa. Non sapevo la mia destinazione, e non avrei mai creduto di fare una brutta fine. Ci stavano portando in un campo di concentramento in Austria: MAUTHASEN.Eravamo divisi maschi da femmine.Arrivati c'erano migliaia di persone : alcune già li da tempo e altri appena arrivati come me.

Si lavorava una settimana di giorno e una di notte. Il maggior dispetto che potevamo fargli era resistere e non morire.Sono stato fortunato perchè ben due volte ho rischiato la vita.

Una fortuna era stata di stare per due mesi nascosto in infermeria.Per qualche giorno ho dei vuoti di memoria.

Ora sono vivo e sono contentissimo.

Erika Guastamacchia

POESIA

In quei vagoni bui,

in quel campo nemico,

in quel brutto ricordo,

ci hanno perso la vita

tantissime persone.

Tutto questo non è da dimenticare,

ma nemmeno da ripetere:

per nessun motivo.

 

I treni merci

Oggi, 17 maggio, siamo andati a visitare il treno della memoria dove, una volta trasferivano i deportati nei campi di concentramento.

Sui vagoni i deportati potevano comunicare con il mondo esterno tramite finestrelle bucherellate con dei messaggi scritti su dei foglietti.

Poi siamo andati alla B. C. Gasti dove abbiamo incontrato un deportato che è stato preso il 9 aprile 1944 e lo hanno rilasciato il1 luglio 1945.

Nei vagoni lo hanno tenuto 4 giorni.

Arrivato lo avevano ritenuto abile nei lavori e lo portarono a lavorare nelle macchine.

Andavano a dormire verso le 9,00 e alle 4,00 andavano a lavorare; mangiavano una zuppa con un po di verdure.

Penso che la guerra non serva a niente solo ad ammazzare i corpi dei nostri cari.

Irene

 

LE DEPORTAZIONI

Giovedì 17-05-2001 siamo andati al treno della memoria, la, ci aspettava un signore che ci faceva da guida e ci raccontava cosa succedeva a quei tempi, poi siamo saliti sul treno.

Su quel vagone c' era un cartellone dove venivano rappresentati tutti i simboli che poteva avere sulla maglia un deportato e il loro significato, poi c' era una foto di un signore che sembrava uno scheletro, poi siamo saliti su un altro vagone. Entrando, abbiamo visto una cartina con sopra rappresentati tutti i campi di concentramento.

Nell' ultimo vagone c' era una voce che diceva tutti i nomi dei deportati e l' età .

Dopo il treno della memoria siamo andati in biblioteca ad ascoltare un ex deportato che si chiamava Marcello Martini e aveva 71 anni. Questo signore ci ha raccontato tutte le sue esperienze in campo di concentramento e che cosa succedeva.

Io penso a queste persone che hanno perso la vita in campo di concentramento e provo moltissima delusione perchè l' uomo è riuscito a fare queste cose

POESIA


MOLTE PERSONE HANNO PERSO LA VITA,

MA QUESTA STORIA NON E' FINITA,

PERCHE' C'E' GENTE CHE FA IN QUESTO MODO,

E SI DEVE SCIOGLIERE QUESTO NODO

RICCARDO V.

 

 

IL TRENO DELLA MEMORIA

Oggi 17-05-01 siamo andati al “TRENO DELLA MEMORIA” e abbiamo visto delle foto di prigionieri dei nazisti della seconda guerra mondiale e un signore ci ha detto che li andavano a prendere a casa e gli andavano a prendere a casa e li facevano mangiare una volta alla settimana. Il signore ci ha portato dentro due vagoni. Nel primo che era piccolo ci tenevano 50 “schiavi” e invece nell'altro era dove facevano la pipi' gli “schiavi”. Poi siamo andati in un altro vagone e c'era la voce di un deportato che diceva delle cose che non si capivano perchè aveva la voce rauca Poi siamo andati in biblioteca dove c'era un deportato sopravvissuto di fortuna perchè tutti lo aiutavano e ci ha detto che uno dei suoi episodi più tragici era stato quando un uomo stanco si era appoggiato alla sua spalla. Poi ci ha detto che un giorno lui e il soldato si è messo a ridere. Ci ha detto anche che si era fatto male al piede e lo hanno portato in infermeria e i medici hanno rischiato la vita per proteggerlo, per 2 mesi. Allora io ho pensato che quelli che sprecano la vita come i drogati dovrebbero provare quello che ha provato questo deportato.

GIULIA LATTANZIO

 
I DEPORTATI

Li prendevano e li portavano nei campi di concentramento, poi siamo saliti su un vagone dove trasportavano la gente.

Il primo fazzoletto era rosso ed era il simbolo dei prigionieri politici , quello nero era quello degli zingari e quello marrone era quello degli omosessuali.

GIUSEPPE

 
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