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Lettere (simulazioni)
La vita nei Lager
Teresa Bruno, ex-partigiana

La vita nei lager

"Il lavoro rende liberi", questa era la scritta che accoglieva i prigionieri.
"In meno di dieci minuti tutti noi uomini fummo radunati in un gruppo, le donne, i bambini, i vecchi, li inghiottirono puramente e semplicemente. Le donne venivano portate nelle camere a gas che erano ermetiche. Questa era la vita dei prigionieri nei lager".

(Andrea A)

 


Questo testo l'ha scritto
Primo Levi nel 1947, in "Se questo è un uomo".
Si ambienta nei lager (delle prigioni).
Primo Levi dice "L' autocarro si è fermato e sopra la porta c'era una scritta luminosa :il lavoro rende liberi. In meno di dieci minuti tutti gli uomini venivano radunati in gruppo.
Quello che accadde delle donne, bambini e vecchi, noi non potemmo stabilire allora la notte li inghiottì semplicemente.
Oggi però sappiamo che in quella scelta veloce, ognuno di noi era stato giudicato se potesse o no lavorare utilmente. Sappiamo anche che non sempre questo pur tenue principio di discriminazione inabili fu seguito, e che successivamente fu adottato spesso il sistema più semplice di aprire le portiere dei vagoni, senza avvertimenti né istruzioni ai nuovi arrivati."

Questa di cui abbiamo parlato, è la vita del lager.

(Elisa e Chiara)


...in questi lager si trovava l'orrore, perché lo sterminio razziale era molto feroce.
In meno di dieci minuti tutti gli uomini validi venivano raggruppati.
Quello che accadde delle donne bambini e vecchi, noi non potremo stabilirlo. Allora la notte li inghiottì puramente e semplicemente .

(Alfonso)

 

Le persone vengono messe in autocarri, poi gli autocarri si fermano, e li dividono in gruppi,gli uomini li mettono a fare i lavori sforzati (dalla mattina alla sera ); invece i bambini, le donne e gli anziani,gli fanno mettere sotto le docce, invece, anzi che uscire acqua, dalle docce, esce gas; e non si può scappare, perchè ci sono le porte blindate, e quindi anche se si batte, non si sfondano; e quindi si muore.
Gli uomini, che sono ai lavori sforzati, a volte vedono i loro figli, le loro mogli che muoiono, e a questo punto, preferiscono anche loro essere uccisi, e se stavano male, non potevano fare niente.

Per me la vita nei lager è un posto a trabocchetto, perché ti ammazzano, quando meno te l'aspetti.

(Stefano C.)