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IL TRENO DELLA MEMORIA

Un ritorno in un passato tremendo e pauroso, dove tutti vedevano morire altra gente e parenti cari: la 2° Guerra Mondiale.
TAPPA 1: Siamo andati vicino a un treno merci e un attore ci ha spiegato la via che percorrevano i deportati: “ Su quei treni della morte c'erano centinaia di persone ammucchiate le une sopra le altre, che soffrivano la fame, la sete, la puzza, il gelo e alcune persone cercavano di scappare,  alcuni riuscivano nell'impresa, altri morivano o si ferivano gravemente. Venivano deportati oppositori politici, ebrei, omosessuali, testimoni di Geova, ecc...,  e gente presa a caso trovata nelle strade......   “ Poi ci hanno rinchiusi in un vagone e ci hanno fatto sentire la sensazione che si provava con quelle poche e piccole finestrelle".

TAPPA 2: Siamo andati alla biblioteca e abbiamo intervistato un superstite dei lager: il signor Marcello Martini.

“Durante la guerra ero un ragazzino di 14 anni. Mi portavano via dalla mia patria e dalla mia casa. Non sapevo la mia destinazione, e non avrei mai creduto di fare una brutta fine. Ci stavano portando in un campo di concentramento in Austria: MAUTHAUSEN.  Eravamo divisi maschi da femmine. Arrivati c'erano migliaia di persone: alcune già li da tempo e altri appena arrivati come me.

Si lavorava una settimana di giorno e una di notte. Il maggior dispetto che potevamo fargli era resistere e non morire.Sono stato fortunato perché ogni giorno ho rischiato la vita e per due volte mi sono trovato davanti alla morte, per fortuna, grazie anche all'aiuto degli altri deportati, mi sono salvato.

Una fortuna era stata di stare per due mesi nascosto in infermeria. Dopo la liberazione, per qualche giorno ho avuto dei vuoti di memoria, e non ricordo nulla di quei momenti.

Ora sono vivo e sono contentissimo.

LE DEPORTAZIONI

Giovedì 17-05-2001 siamo andati al treno della memoria, la, ci aspettava un signore che ci faceva da guida e ci raccontava cosa succedeva a quei tempi, poi siamo saliti sul treno.

Su quel vagone c' era un cartellone dove venivano rappresentati tutti i simboli che poteva avere sulla maglia un deportato e il loro significato, poi c' era una foto di un signore che sembrava uno scheletro, poi siamo saliti su un altro vagone. Entrando, abbiamo visto una cartina con sopra rappresentati tutti i campi di concentramento.

Nell' ultimo vagone c' era una voce che diceva tutti i nomi dei deportati e l' età .

Dopo il treno della memoria siamo andati in biblioteca ad ascoltare un ex deportato che si chiamava Marcello Martini e aveva 71 anni. Questo signore ci ha raccontato tutte le sue esperienze in campo di concentramento e che cosa succedeva.

Io penso a queste persone che hanno perso la vita in campo di concentramento e provo moltissima delusione perchè l' uomo è riuscito a fare queste cose.

VISITA AL TRENO DELLA MEMORIA

relazione

Abbiamo visto tante cose interessanti ma la cosa che ci ha colpito di più era un cartellone sul quale c'erano disegnati vari tipi di triangoli che dividevano i vari tipi di deportati:

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il triangolo rosso:  i politici

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due triangoli sovrapposti uno all'altro uno giallo uno rosso: gli Ebrei politici

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due triangoli sovrapposti uno all'altro gialli: gli Ebrei

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il triangolo rosa: omosessuali

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triangolo verde: delinquenti

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triangolo viola: cristiani e testimoni di geova

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triangolo nero:  zingari.

 

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