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    Perù Sahel

SAHEL

Il  Sahel è una regione dell'Africa occidentale che comprende queste Nazioni: Mauritania, Niger, Burkina Faso, Senegal, Capo Verde, Guinea Bissau, Gambia, Ciad e Mali.      

La parola Sahel vuol dire "sponde del deserto" e il deserto sta avanzando.

Desertificazione provocata da: taglio degli alberi, monoculture, interessi delle multinazionali che producono arachidi e cotone.    

  PROVERBIO Possa  la  tua  azione  avere  un  effetto  simile  a  quello  del  seme  di  Baobab.

SPETTACOLO  TEATRALE  AFRICANO

"IL VIAGGIO DI Casù"  

con LUCA E MASENGO

Ieri 11/12/2001 siamo andati alla ludoteca a vedere uno spettacolo teatrale. La storia raccontata e drammatizzata da Luca e Masengo parlava di un contadino di nome Casù che coltivava ogni giorno, con la sua amica zappa, il suo campo, ma un brutto giorno dal suo paese, sentì arrivare il rullo dei tamburi. Corse subito a casa e apprese la brutta notizia che suo padre era morto. Era disperato: non aveva i soldi per pagare il funerale di suo padre; come fare?  Partì per la città pensando di poter guadagnare facilmente del denaro, ma non fu così! Dopo 3 giorni la pancia gli faceva già male perchè non aveva nemmeno i soldi per comprarsi del cibo. Così tornò a casa, prese una  fiaccola e brucio'  tutta la foresta  e cominciò a coltivare e ricavo' tanto raccolto, ma così tanto, che potè pagare il funerale di suo padre e organizzare una grande festa a cui invitò tutto il villaggio.

Luca e Masengo ci hanno fatto divertire molto; ballavano con la musica africana e ripetevano queste parole: 

ZALAKA MAYELE  EE 

YOKAKA MATEYA AA 

che vuol dire

Se vuoi essere intelligente

devi ascoltare i consigli.

 foto dello spettacolo

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  Proverbi  senegalesi
"Il  sapere  é  un  tronco  di  baobab. Una  sola  persona  non  può  abbracciarlo". 
"Se non puoi dare, puoi comunque imparare".    Ben Okrì

POESIA

Sii un albero

dalla fresca ombra,

dal tronco corto,

dai frutti gustosi,

che invita a tornare da lui.

Non essere amaro,

non si succhia

il frutto amaro.

Lo si rigetta, piuttosto.

Sii un albero fresco, folto,

verdeggiante, senza spine.

Nessuno gira le spalle

ad un simile albero.

Serigne Diakhatè.

LA VITA  IN CAMPAGNA   IN   UN  VILLAGGIO   AFRICANO 

I villaggi sorgono lungo le vie di comunicazione e, in genere, sono formati da una ventina di  famiglie. La  casa  è composta da tre  o quattro locali piccoli (camera da letto, ripostiglio, dispensa) con tetto in paglia, stuoie, letti in legno o bambù, valigie o bauli usati come armadio, lampade a petrolio, utensili agricoli, pentole e catini in plastica appesi dappertutto. Le giovani donne  lavorano  già dal  mattino presto per attingere l'acqua dal pozzo. Devono poi dar da  mangiare a galline, pecore  e  capre; pilare il miglio con movimenti ritmici simili a una danza, accendere il  fuoco sulle   pietre, cucinare (il pasto principale è a base di riso e di miglio con verdure e raramente carne o  pesce) e  lavare i panni in gruppo, ai bordi dei rigagnoli o attorno ai pozzi.

Gli anziani del villaggio godono del rispetto dei giovani e passano il tempo a chiacchierare sotto le fronde del baobab, magari con la compagnia di una radio.

Il capo villaggio con i consiglieri ("notabili"), il consiglio degli anziani e il marabutto (il maestro della scuola coranica) hanno il potere su tutto il villaggio.

Si coltivano cereali (miglio, mais, arachidi) e si allevano bovini, ovini e caprini.

IL  PANE  DELLE  SCIMMIE

Il baobab è un albero maestoso, enorme, e plurimillenario.

Ha un tronco largo (a volte ha una circonferenza di trenta metri), con rami spropositati, tortuosi, e grossi frutti a forma di clava che pendono dondolandosi nel vento. I frutti, detti "pani di scimmia" contengono numerosi semi.

L'origine del baobab risale a tempi antichissimi, protetti da uno spesso tegumento, sono immersi in una polpa bianca e zuccherina ricercatissima dalle scimmie e, dopo essere stati mangiati, passando indenni nel tubo digerente, vengono depositati lungo il percorso degli animali.

Frequentato da molte specie di animali: pipistrelli, piccoli mammiferi e rettili. Gli avvoltoi  vi fanno il nido, le femmine possono covare al sicuro perché nella stagione degli incendi di savana il baobab è impregnato di umidità, non brucia e offre un ottimo rifugio.

Del baobab si usa tutto: la farina ricavata dai frutti, le foglie curano tante malattie, il legno spugnoso è utilissimo in molte costruzioni perché tiene lontane le termiti.  

 
Questo racconto lo abbiamo letto ai genitori quando ci siamo scambiati gli auguri per le vacanze di Natale; s' intitola

 IL TALISMANO DELLO SCOIATTOLO

tratto da "Favole dell'Africa" - EMI

 

 

 

Lo scoiattolo voleva un talismano che facesse di lui il più intelligente degli animali e gli assicurasse il modo di vivere senza fatica. Decise allora di recarsi a consultare un famoso marabutto. Arrivato alla sua casa, gli fece la sua richiesta. Il marabutto aggrottò le ciglia con aria pensosa. La richiesta era imbarazzante; nessuno ne aveva mai fatta una simile. Per scoraggiare lo scoiattolo disse che per preparare il talismano gli occorrevano tre ingredienti difficilissimi da trovare: le lacrime di un leone, il latte di una bufala selvaggia e il serpente mamba vivo. Lo scoiattolo non si turbò e promise di portarglieli.

Partì dunque per la foresta. Incontrò il leone e gli disse che la fine del mondo era vicina e gli restavano poche ore di vita. Quelle parole impressionarono il leone che cominciò a piangere. Lo scoiattolo si avvicinò al leone e raccolse le lacrime in una boccetta poi fuggì gridando che era uno scherzo e che aveva ancora cento anni di vita.

 

Vide poi una bufala e la sfidò chiedendole di passare attraverso il buco di un albero con la sua grossa pancia. La bufala, offesa, accettò la sfida; lo scoiattolo, presa la rincorsa, si lanciò come una freccia, ma schivò l'albero. La bufala si lanciò a testa bassa e rimase conficcata nel tronco con le sue corna; lo scoiattolo s'affrettò a legarle le zampe e a mungerla.

 

 

 

Poi andò dal mamba, il serpente più grosso della foresta e lo sfidò dicendogli che era più corto del bastone che teneva in mano. Il serpente venne ad allungarsi accanto al bastone e lo scoiattolo per misurarlo meglio lo legò. Quando ebbe legato ben bene la bestia, gli disse: "Non ti mollerò più".

 

 

 

Portando i tre trofei, lo scoiattolo tornò dal marabutto per avere il talismano desiderato. Quello lo accolse sorridendo.  Dopo aver sentito il racconto delle sue imprese gli disse: "Cosa vuoi di più? Ecco il tuo talismano: l'intelligenza che Dio ti ha dato. Usala bene! Se con la tua bravura hai ottenuto le tre cose più difficili del mondo, riuscirai a cavartela in qualsiasi difficoltà".  

 

 

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L'ARACHIDE (vai alla descrizione di un gioco africano)

L'arachide è una pianta erbacea molto resistente alla mancanza d'acqua.

Appartiene alla famiglia delle leguminose ed è originaria del Brasile.

Produce frutti secchi che contengono uno o più grossi semi commestibili conosciuti come "noccioline americane".

La pianta è a forma di cespuglio, ha i fiori gialli e i frutti si sviluppano e maturano sotto la superficie del terreno; essi hanno la forma cilindrica, arrotondata all'estremità, color paglia.

Dai frutti si ricava un olio, molto usato in cucina; i semi, torrefatti, sono consumati dall'uomo.

 

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GIOCARE CON LE ARACHIDI

e' UN GIOCO MOLTO DIFFUSO CHE VIENE EFFETTUATO DURANTE LA RACCOLTA DELLE ARACHIDI.

Il premio? Una manciata di arachidi.

ISTRUZIONI  Numero dei giocatori: da 2 a 6 persone. Materiale: 4 mezze arachidi.

Regole del gioco:

1) Il primo giocatore e, a turno, tutti gli altri giocatori, prendono in mano i 4 mezzi gusci e li lanciano in aria tutti insieme. Quando ricadono a terra possono presentare il versante convesso oppure concavo.
2) Si stabilisce il punteggio come segue:

4 gusci convessi: vinci 3 noccioline

4 gusci concavi: vinci due noccioline

2 gusci convessi e 2 gusci concavi: vinci una nocciolina

3 gusci convessi: non vinci niente

 

 

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